mercoledì 16 febbraio 2011

Metodo Classico Haderburg - Pas Dosè Millesimato


  • Produttore: Harderburg
  • Vino: Pas Dosè Millesimato
  • Denominazione: Südtirol - Alto Adige Metodo Classico
  • Vitigno: Chardonnay 90% - Pinot Nero 10%
  • Annata: 2006
  • Sboccatura: 05/2010
  • Tit. Alcolemico: 13% vol
  • Prezzo: 25/35 €
  • Url: www.haderburg.de
L’Azienda Agricola Haderburg si trova a Salorno, piccolo paese nella parte più meridionale dall’Alto Adige, in provincia di Bolzano. Nellle vicinanze, arroccato su uno spuntone di roccia, si trova il Castello di Salorno (in tedesco Castel Haderburg) dal quale appunto prende il nome l’azienda. Qui una foto scattata in occasione dell’ultima visita.

Sicuramente Haderburg è una delle prime e più importanti realtà dell’Alto Adige a produrre vini spumanti ottenuti con il Metodo Classico, iniziando l’attività spumantistica dall’anno 1976. Il cuore dell’azienda è immerso nei preziosi vigneti del maso Hausmannhof, al di sopra di Salorno, ad una altezza di circa 400 metri slm con una estensione di cinque ettari e mezzo, da cui vengono prodotte alcune tra le loro migliori riserve. Di ultima acquisizione invece i poderi dell’Obermairlhof di circa tre ettari, che si trovano in Valle Isarco ad una altitudine di 600/700 metri, nelle vicinanze di Chiusa. Grazie all’altitudine, non certo indifferente, ed al clima alpino con influssi mediterranei, qui hanno origine vini bianchi di ottima freschezza e vivacità.

Questa azienda lavora ormai da anni  a regime biodinamico con un percorso completo che parte dall’allevamento degli animali, lasciati al pascolo in modo da favorire la naturale fertilità del suolo, per finire con i preparati biodinamici, sostanze tratte dalla natura, che aiutano alla formazione dell’humus.

Per la vinificazione di questo Pas Dosè Millesmato le uve vengono accuratamente selezionate e vendemmiate a mano. In cantina, dopo la pigiatura soffice, vengono separatamente vinificate e successivamente affinate in contenitori di acciaio con un particolare sistema di controllo della temperatura che consiste nel “ruscellamento” d’acqua fredda lungo le pareti delle vasche. Solo nella primavera successiva alla vendemmia il vino viene imbottigliato, aggiunto della liqueur de tirage e tappato con il tappo a corona per far svolgere la seconda fermentazione, al termine della quale resta per oltre 40 mesi a riposo sui lieviti. Segue remuage sulle classiche pupitres, sboccatura e tappatura finale ed ulteriore riposo in bottiglia prima della commercializzazione. Il vino andrà in commercio con un residuo zuccherino di circa 2 grammi/litro.

Nel bicchiere ha un bellissimo colore giallo paglierino brillante, che va a riflettere la luce in modo meraviglioso, creando attorno al piede del bicchiere leggeri riflessi colorati. Dal fondo ben ancorate partono le bollicine numerose e fini, che danzando ordinatamente movimentano il calice e ne vanno ad esaltare i profumi.

Portandolo al naso è intenso, fragrante di crosta di pane, floreale da piccoli fiori bianchi e frutta fresca come la pesca gialla col pelo, la mela Golden ed una piacevole nota secca ed agrumata. Il perlage ne esalta l’importante mineralità ed una nota ammandorlata. Erbaceo con sentori di fieno che tanto mi ricordano l’Alto Adige, ottima complessità e fine al naso.

Il sorso è intenso, impostato sulla freschezza e sulla mineralità che assieme all’effervescenza ne sono parte fondamentale, ne creano struttura e corpo. Secco come appunto vogliamo che sia un Pas Dosè, abbastanza morbido e giustamente caldo al palato. In bocca ritroviamo il frutto fine che sentivamo al naso con una spiccata nota agrumata e di mandorla, che deglutendo resta a lungo a rinfrescare e pulire la bocca.

Davvero versatile nell’abbinamento questo Metodo Classico, dall’aperitivo più semplice ad un primo piatto a base di crostacei oppure ancora ad una selezione di formaggi di varia struttura abbinati a mieli e mostarde.

Quattro cuoricini.

♥♥♥♥♡

venerdì 11 febbraio 2011

Marzieno - Fattoria Zerbina in Verticale - Seconda parte

 

Ed eccomi a parlare della bellissima degustazione avvenuta alcune settimane fa in compagnia di amici appassionati, in occasione di una piccola verticale di Marzieno della Fattoria Zerbina, della quale avevo anticipato alcuni dettagli qui.

Le bottiglie accuratamente prelevate dalla cantina sono state stappate alcune ore prima dell’inizio della serata, in modo da farle acclimatare e respirare in modo adeguato. A parte il tappo dell’annata 2000, che si è rotto all’interno del collo della bottiglia durante l’apertura (dopo successiva decantazione per eliminare i residui, il vino non sembrava aver problemi), i tappi di tutti gli altri millesimi erano in perfetto stato e il contenuto di nessuna di esse presentava alcun difetto o quant’altro.

All’arrivo di tutti i compagni di degustazione, nonché colleghi AIS, tutte le annate sono state versate nei rispettivi calici e messe in posizione. Così la serata ha preso il via…



Veniamo quindi alla degustazione:

Marzieno 2005:

Di colore rosso rubino, limpido, non troppo impenetrabile, consistente e vivo. Ha profumi fruttati e floreali freschi, spezie e bella balsamicità, intenso e complesso, con il legno ben inserito. In bocca il tannino è ruspante, di ottima freschezza e mineralità, sicuramente persistente ed ancora spostato più sulle durezze. Sicuramente un “bimbo” con della stoffa e un futuro da grande campione.

Marzieno 2004:

Di colore rosso rubino più intenso e meno trasparente del 2005. Ha profumi di frutta matura, fiori in essicamento, spezie ed una nota laccata in chiusura. Ancora un tannino importante all’assaggio, ma in generale è più “pesante” del primo, riempie. Avendo davanti a sé ancora tempo per poter evolvere, per ora non ha entusiasmato come le altre annate.

Marzieno 2003:

L’annata calda! Il colore di questo vino è forse più simile al 2005, abbastanza limpido per via di un leggero residuo dovuto all’invecchiamento in bottiglia, consistente ed impenetrabile. Il naso è ricco, frutta matura o in confettura, anche qui una bella nota floreale che sembra accomunare tutte le annate fin ora degustate, spezie dolci ed una leggera presenza del legno piccolo che spicca leggermente. Al palato il tannino è levigato, risulta morbido e fresco. Molto più equilibrato rispetto ai precedenti, davvero elegante. L’annata calda che in alcuni vini si fa sentire, in questo Marzieno 2003 non è presente. Grande soddisfazione.

Marzieno 2002:

L’annata piovosa! In effetti questo 2002 ha un colore molto più scarico delle precedenti versioni, di buona trasparenza e limpido, il colore rosso vira ormai su note granate. I profumi sono eleganti, frutta cotta e spezie. Anche qui troviamo la ricorrente ed invitante nota floreale, pepe rosa macinato ed una particolare nota di oliva nera che affascina tutti. Sicuramente complesso e fine al naso. Il sorso è meno corposo rispetto alle precedenti versioni, con il tannino levigato e le parti morbide in perfetto equilibrio con le durezze. Sicuramente il 2002 è stata un annata particolare, non v’è dubbio. Diverso, ma a noi questo Marzieno è piaciuto parecchio.

Mrzieno 2001:

Il fuoriclasse! Dal colore rosso granato vivo, impenetrabile limpido e consistente. Elegante al naso, frutta dolce in confettura, fiori appassiti, bella balsamicità e speziatura, le note olfattive in questo 2001 sono davvero eccellenti. In bocca entra morbido, il tannino è lineare, freschezza e mineralità ne determinano ancora una lunga vita, equilibrato ed intenso. Deglutendo rimane parecchio il frutto, fine ed armonico. Una grande annata e un ottimo vino.

Marzieno 2000:

Il colore di questa annata tende già sui toni del rosso aranciato, opaco e stanco. Al naso è praticamente impostato sui sentori terziari, canditi e cotti. In bocca rispecchia a grandi linee i suoi fratelli più giovani, coperto però da una nota aranciata e stanca appunto. E qui mi sorge il dubbio che il tappo rotto all’apertura delle bottiglie, che inizialmente sembrava non aver creato problemi, abbia in qualche modo affrettato i processi di ossidazione. Da riassaggiare.

Le conclusioni a detta di tutti sono state positive, amichevolmente abbiamo ribattezzato il Marzieno un “Superumagnol” sulla scia dei vini Toscani. Per la sua tipologia è un prodotto ben fatto, longevo e con una bella nota fruttato/floreale che lo caratterizza e ne va a creare un filo conduttore che lo accompagna anno dopo anno. Ottimo l’utilizzo del legno piccolo che va solo a migliorare la qualità del vino senza predominare. Ennesima considerazione da tener presente, non meno importante è la qualità in base al prezzo del prodotto che abbiamo trovato davvero soddisfacente. Quindi:

2005: grande prospettiva da campione gli riserva il futuro.

2004: speriamo possa evolvere in meglio. Il millesimo meno apprezzato.

2003: quando l’azienda lavora bene anche in un millesimo caldo si possono trovare grandi vini.

2002: a volte l’essere diversi regala emozioni diversamente piacevoli.

2001: ennesima conferma di una annata che resterà nella storia.

Voglio ringraziare tutti gli amici presenti, grazie ai quali la serata è trascorsa serenamente e nel migliori dei modi. Alla prossima degustazione.
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